Imprese e consumatori etici

LA COLLABORAZIONE CHE RISPETTA UOMO E AMBIENTE

Nell'ultimo decennio si sono sviluppati network di imprese etiche, ovvero gruppi di imprese che hanno scelto di osservare un codice di comportamento volto a rispettare i diritti della persona, a salvaguardare l'ambiente e a tutelare la vita in ogni sua forma.

L'evolvere dalla collusione alla collaborazione permette alle imprese costituenti i suddetti network di fronteggiare coloro i quali, non rispettando alcun codice etico, riducono i costi e quindi propongono prezzi più bassi.

I crimini sociali più denunciati riguardano il lavoro minorile, il lavoro forzato, l'ambiente di lavoro malsano e i salari insufficienti a garantire un'esistenza dignitosa al lavoratore.

I nuclei di imprese socialmente responsabili distribuiscono prodotti con valori etici incorporati cercando di coinvolgere il consumatore in una missione di affermazione concreta di valori sociali universalmente riconosciuti.

Il consumatore etico sarà disposto a sopportare un costo maggiore pur di sentirsi parte di un circolo virtuoso, e quindi premiando l'impresa socialmente responsabile.

Alcuni esempi di network di imprese sono i seguenti:

  • Ethical Trading Initiative: iniziativa inglese appoggiata dal Governo con lo scopo di uniformare i diversi codici delle singole imprese per tutelare i fornitori del Terzo Mondo ;
  • US Apparel Industry Partnership: network costituito da aziende tessili, sindacati e organizzazioni non governative di salvaguardia dei diritti umani, nato nel 1996 per evitare lo sfruttamento (sweatshop) del lavoratore e stabilire standard di salute e sicurezza;
  • ISEA: Institute of Social and Ethical Accountability, nato nel 1995 a Londra, ma operante a livello europeo, allo scopo di valutare l'impatto sociale dell'azienda verificando aspetti quali: la redazione del bilancio sociale, la confrontabilità delle performance sociali, l'evoluzione del comportamento, la trasparenza dei dati pubblicati, etc.;
  • EBSNC: European Business Network for Social Cohesion, nato nel 1996 su proposta dell'allora Presidente della Commissione europea Jacques Delors al fine di costituire un punto di riferimento per tutte le imprese che desiderano sviluppare comportamenti socialmente responsabili.

IL CONSUMATORE ETICO

Il consumatore etico, per indirizzare i propri acquisti, necessita di informazioni relativamente alla provenienza dei prodotti e al comportamento dell'impresa produttrice.

Per sopperire a tale esigenza si sono negli ultimi anni moltiplicate le iniziative volte a diffondere dati sull'impatto sociale di numerose imprese.

I parametri solitamente presi in considerazione in tali analisi per valutare le aziende sono:

  • Trasparenza;
  • Eccesso di potere;
  • Relazioni sindacali;
  • Collegamento con armi ed esercito;
  • Presenza nel sud del mondo;
  • Ambiente;
  • Vendite irresponsabili;
  • Affari scorretti;
  • Maltrattamento degli animali;
  • Pubblicità ingannevole;
  • Rapporto con regimi oppressivi;
  • Raggiri fiscali;
  • Boicottaggi.

I prodotti sono invece valutati rispetto ai seguenti criteri:

  • Grado di utilità;
  • Impatto ambientale;
  • Retroscena sociale.

Un cambiamento culturale nella domanda influenza inevitabilmente le scelte strategiche dei produttori. Il consumatore attuale è sempre più informato e critico nel processo d'acquisto e le esigenze espresse vanno oltre la mera morale: l'attenzione si estende all'iter del prodotto lungo tutta la filiera ricercando la rispondenza a valori etici e sociali.

Questa nuova enfasi sugli aspetti non prettamente materiali del prodotto obbliga le imprese a confrontarsi continuamente con l'Opinione Pubblica e ad assumere un ruolo sociale da capitalizzare in termini di immagine. 

Altra forma in cui si concretizza questa evoluzione culturale è il commercio equo e solidale, che ha iniziato a svilupparsi grazie ai cosiddetti world shop (botteghe del mondo). Si tratta di un tentativo di opposizione alla mercificazione e alla globalizzazione proponendo non qualità e prezzi competitivi, ma la storia del prodotto: da dove nasce, chi l'ha prodotto, con quali materie prime, con quale tipo di organizzazione sociale. Si offre così al consumatore la possibilità di partecipare ad iniziative di solidarietà e di entrare in contatto con realtà sociali e culturali bisognose di sostegno quali: comunità etniche del sud del mondo, persone disabili e disadattate, associazioni di artigiani, etc.

La Fair Label Organization (FLO) è un'organizzazione che riunisce i principali marchi di garanzia europei, tra cui anche il TransFair Italia. Tale organizzazione fornisce le informazioni necessarie per un consumo consapevole e critico. Infatti, essa raccoglie l'elenco dei produttori che dichiarano e dimostrano il proprio impegno sociale.



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